è così che ci chiamano, al giorno d'oggi

31 dicembre 2005

Discorso di fine anno

Tu da quale parte ti senti? Di chi ha sentimenti
o di chi li usa come strumenti?
Magari dentro il club non ci pensi
ma quando torni a casa a fari spenti stringi i denti,
conviene che non rallenti, se no tamponaus
qui ha fretta con le renne anche Santa Claus

(Microspasmi)

Quando si ha meno da lavorare, c'è sempre più tempo per scrivere, per leggere, per impostare il cervello ad un voltaggio differente. Zero ipertrofismi, più visione d'insieme. "Oggi mi prendo una pausa e la dedico a te". E' l'ultimo giorno dell'anno, prima dell'inevitabile e ancora misterioso delirio di questa notte, ho voglia di scrivere un po'. Di fare il punto. Di guardarmi indietro e razionalizzare.
Poi arriva una mail.

Va bene. Allora ti dico: la ricordi la mia immensa casa, vero? Bene, d'inverno viviamo nelle stanze e in un cucinino di fianco al garage, altrimenti non basterebbe uno stipendio e mezzo per riscaldare. Ma già, la casa era stata progettata e fatta quando il gasolio si sprecava, tanto poco costava. E il metano non esisteva ancora, per essere sovraccaricato di tasse su tasse.

E' per questo che ascolto hip hop in questo periodo. E' la colonna sonora di questi giorni violenti. E lascio tutto, e perdo la voglia, e rimangono solo queste parole.

Non voglio sapere nulla del suo bilancio, perchè non le racconto il mio. La verità è che la grande classe media è un indicatore che continua a tendere verso il basso. In più, viviamo in una società che ha creato la figura-mostro del neo-proletario: cioè l'aberrazione del borghese classico. Mi scusi se faccio il professorino con lei che è stata mia professoressa, ma scrivo per permettermi di capire.
Leggi anche: scrivo lettere per chiarezza, ma non ricevo mai risposta, fanno male e basta.
Il borghese classico è colui che, raggiunta la soddisfazione economica, vuole mantenere il suo status quo proponendosi pubblicamente in maniera "iper-corretta" (termine mutuato dalla lingustica, chi parla con molto artificio per dare una impressione sociale di sè più alta) - e dunque punta il dito contro la volgarità, si mostra pio e zelante, ma nella maggior parte dei casi è semplicemente ipocrita. Il neo-proletario è invece chi vive, semplicemente, al di sopra delle proprie possibilità. Chi fa il mutuo per andare in vacanza. Chi sceglie 20 anni di rate per permettersi una macchina bella e veloce. Chi non riscalda la propria casa per permettersi vestiti firmati. Cioè chi ha raggiunto uno status di benessere ma a causa della situazione economica generale può concedersi, semplicemente e tristemente, solo l'iper-correzione.
Questa è l'Italia di Berlusconi, di Prodi, del vecchio. L'Italia dove i candidati premier hanno settant'anni e il Presidente della Repubblica ottanta. L'Italia che probabilmente esploderà presto in una Nuova Argentina. L'Italia dei Fiorani, dei Fazio, dei Ricucci. L'Italia delle toghe rosse, l'Italia delle stragi impunite.
E' l'Italia democratica che ha perso.
Buon anno e tenga duro. Per quanto mi riguarda nel 2006 la Jungle Fam' si prenderà tutte le certezze disponibili. Poi ce ne fuggiamo in Canada, ma questo è un altro discorso.

Ecco, facciamo che Ubersexual a sto giro condivide con voi questo flusso. Facciamo che vi abbraccia e vi bacia perchè - comunque - è stato educato così, alla occidentale. Facciamo che ora si fionda verso il guardaroba e mettersi un vestito d'un certo tipo.

Sull'abisso in abito da sera. Sotto questo vuoto che non tieni, noi ci siamo.

Buon anno. E che lo sia, accidenti.

25 dicembre 2005

Un Romantico A Milano

Fuggi
Cosa fuggi, non c’è modo di scappare
Ho la febbre ma ti porto fuori a bere
Non è niente, stai tranquilla, è solo il cuore
Porta Ticinese piove ma c’è il sole
Quando il dandy muore fuori nasce un fiore
Le ragazze fan la fila per vedere
La sua tomba con su scritte le parole



E' Natale. Ovvi auguri a tutti quanti.

PS. Volevo aggiungere che, comunque, anche quest'anno vale questo.

20 dicembre 2005

Italia, Italia, Italia

1. Si è dimesso Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia nonostante tutto fino ad un secondo fa.
2. Berlusconi è a Porta a Porta, tutt'oggi Presidente del Consiglio nonostante tutto.
3. Il mio treno questa sera era in ritardo. Di 83 minuti. Nonostante le pubblicità di Neri Marcorè.

18 dicembre 2005

Back home (welcome back)

Si ascolta il nuovo album dei Mogwai. Si condivide quanto ha detto Jukka Reverberi. E' come tornare a casa e vedere il mobilio intatto cambiato nella disposizione. Non c'è sensazione di vecchio, ma senso di certezza. Questo basta, il resto lo dirà il tempo.

17 dicembre 2005

Go dancing and fuck yourself

Allora succede che dopo un aperitivo veloce e una puntata al Subway la macchina vira decisa verso i Magazza che ci sono le nite-version dei Soulwax e vaffanculo gli Strokes che non si può passare una vita a cercare accrediti o biglietti: uno vuole anche vivere, per dio. Insomma, arriviamo e l'atmosfera è elettrizzante. Si sta bene. Zero bruttezze da Milano in fattanza. Zero maiali che si tagliano il grasso e non buttano via niente. Tutto è molto veloce e confuso e rocambolesco. Buffo incontrare persone che ti chiedi, perplesso: ma tu cazzo ci fai in mezzo a questa gente? Però è sempre sorprendente, insomma. E be', dai, basta domande che si inizia a ballare. Tutto si sviluppa nel giro di poco, finiamo le Ceres portate in saccocia e io sono già su un tavolo che non vedo niente. Impossibile stare fermi, tienlo a mente. Perchè prima si inizia facendo su e giù con la testa e poi si passa a tutto il corpo e il passaggio è quello giusto, perchè se prende così bene è perchè tutto è collegato nella maniera corretta. Percorso elettrico connesso. Suoni, suonini, long island. 2manydjs in un set totalmente ignorante. Si dice ci fosse anche Drew Barrymore nella bolgia, io non ho assolutamente presente, chissenefrega porcamadò. Io stavo ad arrampicarmi per rubare un cartello "vietato fumare" che poi ho appeso alla mia felpa gialla e ho ostentato come un folle cornuto alla platea disinibita mentre con altrettanta disinibizione mi fumavo una paglia. Avevo anche un cappello rosa, era della mia sorellina, me l'hanno fregato. Poi si va in macchina verso il Gasoline e ti trovi Alessandro Raina con in braccio una donna. Parlo tanto ma è inevitabile che sono eccitato come un bambino alla sua prima gita scolastica. Giro veloce al Gasoline, flash lights e sonno che arriva strepitoso. Mi addormento su un materasso posato a terra a casa di Fiz: la testa nella Scena, il cuore che pulsa hardcore.

***

Poi tutto il giorno dopo stai lì a rimuginare, ci si racconta, rinfaccia, sdrammatizza le cose. Conserviamo un bel ricordo, era da tanto che non ci divertivamo così. E allora si riparte da dove c'eravamo lasciati la sera prima: una mano in tasca e l'altra con un bicchierino alla festa dei collaboratori di Zero, dunque me compreso. Solito vaccaio milanese, qualche VIP, ma tutto molto easy, fanno mettere i dischi pure a me, figurarsi. Poi ad un certo punto succede che si incrociano situazioni e arrivi al Plastic in macchina con tre donne e il solito Fiz, imperturbabile, eterno, stoico. (Lo sguardo non può essere felice, l'importante è non lasciare che gli occhi smettano d'aver voglia di brillare.) Io perdo tutti tentando lo scavallo all'entrata, ma resisto e quella grazia dell'Elena salva tutti risolvendo la situazione. Rientro dopo, metto giù la giacca, giro senza cognizione del tempo, bordello, l'altra sala, corridoio tante luci. Poi incontro Serenella, un po' ci cercavamo. Ma la cosa buffa era che poco prima avevo beccato i Franz Ferdinand all'ingresso e appena visti avessi detto loro "what the fuck are u doing here, guys?!. Oh, non vi dico cosa m'hanno risposto.

07 dicembre 2005

Tesoro viè a sentì sta bella serenata

Non credo entrerà tra i miei primi cinque dischi dell'anno, ma sicuramente lo sarà fra i primi dieci con menzione speciale. Perchè l'esordio degli Ardecore (Il Manifesto Dischi, luglio) è veramente qualcosa che trascende i generi e si conficca al cuore come una spina. Idea di Giampaolo Felici insieme ai jazz-core-heroes Zu e al cantante-chitarrista plin-plin-(duemilanote)-plin Geoff Farina, leader dei furono Karate, sono i Black Heart Procession della canzone romana. Claudio Villa catapultato dentro una dimensione jazzy, bluesy, folky, sempre e comunque totalmente italiana. La Roma degli stornelli e delle osterie che brilla di Storia e d'audacia. Come te posso amà? s'esco da sti cancelli, quarchiduno l'ha da pagà. Meraviglioso.

Ascolta:
L'eco Der Core

Al liceo avevo qualche pelo in più

Va bene, dai. Siamo blogger (?) ci han fatto giocare (!) mo' tocca farci un post (...). Altrimenti come la spendiamo la convocazione? Dunque, e sia. Avevamo un solo obiettivo: ci ha pensato lui. Avevamo grandi, lodevoli aspettative: ne abbiamo pareggiata una e perso tutte le altre. Avevo uno sfizio da togliermi, dribblare Nikki: ce l'ho fatta. Gli Artic Monkeys avevano un sogno e hanno solo un singolo. E un press day interamente organizzato per loro (più sbarbati di me, sbarbato) e cinque groupie altrettanto verginelle disponibili post-partita lo superano sopra qualsiasi aspettativa. Bastardi inglesi, dovevo strapparvi le mutande.

04 dicembre 2005

Act real cool but they dance no good

1. Secondo me l'ultimo disco degli Ark - "The State Of The Ark" (Virgin, aprile 2005 in Italia) - è incredibilmente sottovalutato. Ok, erano hype un paio di anni fa, se ne accorse qualche scenester su "Calleth You, Cometh I". Ora, però, perchè non ne parla nessuno? Silenzio totale, manco una parola sputata. Bah, lo riscopriranno fra qualche anno. E "Hey Kwanongoma!" diventerà l'inno dei modaioli d'oggi, diffidenti.
2. Finalmente la EMI ha deciso di pubblicare i Clor anche in Italia, notizia che arriva proprio nel mese in cui la band girerà l'Inghilterra con i Maximo Park. E a quanto pare hanno pure dovuto faticare per convincerne i capi. Manco fossero i Bachi Da Pietra.

La Belle E La Bete

Tedio domenicale. Ma, oltre a Doherty e un gran talento, quanti Smiths e Clash ci sono nel nuovo, bell'album dei Babyshambles?

01 dicembre 2005

Free in a cage

Vi è mai successo che 1) vai a casa 2) son le tre 3) ti metti a dormire 4) alle 3:30 ti chiama un tuo coinquilino che ti dice "vienmi ad aprire" 5) e poi scopri che la porta è inspiegabilmente rotta, non si sa perchè 6) e lui è chiuso fuori e tu dentro? A me si, ieri. Mi ha liberato il fabbro Giuseppe stamattina alle 11:05.