è così che ci chiamano, al giorno d'oggi

17 dicembre 2005

Go dancing and fuck yourself

Allora succede che dopo un aperitivo veloce e una puntata al Subway la macchina vira decisa verso i Magazza che ci sono le nite-version dei Soulwax e vaffanculo gli Strokes che non si può passare una vita a cercare accrediti o biglietti: uno vuole anche vivere, per dio. Insomma, arriviamo e l'atmosfera è elettrizzante. Si sta bene. Zero bruttezze da Milano in fattanza. Zero maiali che si tagliano il grasso e non buttano via niente. Tutto è molto veloce e confuso e rocambolesco. Buffo incontrare persone che ti chiedi, perplesso: ma tu cazzo ci fai in mezzo a questa gente? Però è sempre sorprendente, insomma. E be', dai, basta domande che si inizia a ballare. Tutto si sviluppa nel giro di poco, finiamo le Ceres portate in saccocia e io sono già su un tavolo che non vedo niente. Impossibile stare fermi, tienlo a mente. Perchè prima si inizia facendo su e giù con la testa e poi si passa a tutto il corpo e il passaggio è quello giusto, perchè se prende così bene è perchè tutto è collegato nella maniera corretta. Percorso elettrico connesso. Suoni, suonini, long island. 2manydjs in un set totalmente ignorante. Si dice ci fosse anche Drew Barrymore nella bolgia, io non ho assolutamente presente, chissenefrega porcamadò. Io stavo ad arrampicarmi per rubare un cartello "vietato fumare" che poi ho appeso alla mia felpa gialla e ho ostentato come un folle cornuto alla platea disinibita mentre con altrettanta disinibizione mi fumavo una paglia. Avevo anche un cappello rosa, era della mia sorellina, me l'hanno fregato. Poi si va in macchina verso il Gasoline e ti trovi Alessandro Raina con in braccio una donna. Parlo tanto ma è inevitabile che sono eccitato come un bambino alla sua prima gita scolastica. Giro veloce al Gasoline, flash lights e sonno che arriva strepitoso. Mi addormento su un materasso posato a terra a casa di Fiz: la testa nella Scena, il cuore che pulsa hardcore.

***

Poi tutto il giorno dopo stai lì a rimuginare, ci si racconta, rinfaccia, sdrammatizza le cose. Conserviamo un bel ricordo, era da tanto che non ci divertivamo così. E allora si riparte da dove c'eravamo lasciati la sera prima: una mano in tasca e l'altra con un bicchierino alla festa dei collaboratori di Zero, dunque me compreso. Solito vaccaio milanese, qualche VIP, ma tutto molto easy, fanno mettere i dischi pure a me, figurarsi. Poi ad un certo punto succede che si incrociano situazioni e arrivi al Plastic in macchina con tre donne e il solito Fiz, imperturbabile, eterno, stoico. (Lo sguardo non può essere felice, l'importante è non lasciare che gli occhi smettano d'aver voglia di brillare.) Io perdo tutti tentando lo scavallo all'entrata, ma resisto e quella grazia dell'Elena salva tutti risolvendo la situazione. Rientro dopo, metto giù la giacca, giro senza cognizione del tempo, bordello, l'altra sala, corridoio tante luci. Poi incontro Serenella, un po' ci cercavamo. Ma la cosa buffa era che poco prima avevo beccato i Franz Ferdinand all'ingresso e appena visti avessi detto loro "what the fuck are u doing here, guys?!. Oh, non vi dico cosa m'hanno risposto.

3 Comments:

Blogger SoloMacello1 said...

Il cappello era quello che avevi anche a Smokers mercoledì? Ti donava.

2:55 PM

 
Blogger carlo said...

ja... grazie per l'inaspettato complimento. ci conosciamo? c.

5:40 PM

 
Blogger Simone said...

porcozio dove vivi dentro un poro epidermico di Alexander Kapranos? ;) eccheccazzo tranquillizzati: vedo che ti muovi con stile, e ciò mi conforta. ma non esaurirti così. dvd-ragassa-cinema-ristorante-sex_and_sex again-teatro-live_music-discounavoltaogni4mesichebastailmioamicopersentirciglizdarlight: that's my spare time. ;) good night, and good luck.

11:31 PM

 

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