Discorso di fine anno
Tu da quale parte ti senti? Di chi ha sentimenti
o di chi li usa come strumenti?
Magari dentro il club non ci pensi
ma quando torni a casa a fari spenti stringi i denti,
conviene che non rallenti, se no tamponaus
qui ha fretta con le renne anche Santa Claus
(Microspasmi)
Quando si ha meno da lavorare, c'è sempre più tempo per scrivere, per leggere, per impostare il cervello ad un voltaggio differente. Zero ipertrofismi, più visione d'insieme. "Oggi mi prendo una pausa e la dedico a te". E' l'ultimo giorno dell'anno, prima dell'inevitabile e ancora misterioso delirio di questa notte, ho voglia di scrivere un po'. Di fare il punto. Di guardarmi indietro e razionalizzare.
Poi arriva una mail.
Va bene. Allora ti dico: la ricordi la mia immensa casa, vero? Bene, d'inverno viviamo nelle stanze e in un cucinino di fianco al garage, altrimenti non basterebbe uno stipendio e mezzo per riscaldare. Ma già, la casa era stata progettata e fatta quando il gasolio si sprecava, tanto poco costava. E il metano non esisteva ancora, per essere sovraccaricato di tasse su tasse.
E' per questo che ascolto hip hop in questo periodo. E' la colonna sonora di questi giorni violenti. E lascio tutto, e perdo la voglia, e rimangono solo queste parole.
Non voglio sapere nulla del suo bilancio, perchè non le racconto il mio. La verità è che la grande classe media è un indicatore che continua a tendere verso il basso. In più, viviamo in una società che ha creato la figura-mostro del neo-proletario: cioè l'aberrazione del borghese classico. Mi scusi se faccio il professorino con lei che è stata mia professoressa, ma scrivo per permettermi di capire.
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Il borghese classico è colui che, raggiunta la soddisfazione economica, vuole mantenere il suo status quo proponendosi pubblicamente in maniera "iper-corretta" (termine mutuato dalla lingustica, chi parla con molto artificio per dare una impressione sociale di sè più alta) - e dunque punta il dito contro la volgarità, si mostra pio e zelante, ma nella maggior parte dei casi è semplicemente ipocrita. Il neo-proletario è invece chi vive, semplicemente, al di sopra delle proprie possibilità. Chi fa il mutuo per andare in vacanza. Chi sceglie 20 anni di rate per permettersi una macchina bella e veloce. Chi non riscalda la propria casa per permettersi vestiti firmati. Cioè chi ha raggiunto uno status di benessere ma a causa della situazione economica generale può concedersi, semplicemente e tristemente, solo l'iper-correzione.
Questa è l'Italia di Berlusconi, di Prodi, del vecchio. L'Italia dove i candidati premier hanno settant'anni e il Presidente della Repubblica ottanta. L'Italia che probabilmente esploderà presto in una Nuova Argentina. L'Italia dei Fiorani, dei Fazio, dei Ricucci. L'Italia delle toghe rosse, l'Italia delle stragi impunite.
E' l'Italia democratica che ha perso.
Buon anno e tenga duro. Per quanto mi riguarda nel 2006 la Jungle Fam' si prenderà tutte le certezze disponibili. Poi ce ne fuggiamo in Canada, ma questo è un altro discorso.
Ecco, facciamo che Ubersexual a sto giro condivide con voi questo flusso. Facciamo che vi abbraccia e vi bacia perchè - comunque - è stato educato così, alla occidentale. Facciamo che ora si fionda verso il guardaroba e mettersi un vestito d'un certo tipo.
Sull'abisso in abito da sera. Sotto questo vuoto che non tieni, noi ci siamo.
Buon anno. E che lo sia, accidenti.