è così che ci chiamano, al giorno d'oggi

25 gennaio 2006

Ogni cinque secondi, in Africa, un bambino muore per colpa di un calcio rotante di Chuck Norris


(Via Dietnam)

Update: c'è di più, la parodia definitiva.

22 gennaio 2006

Meet me in the bathroom

Causa noiosità dell'Opera, Drew Barrymore e Fab Moretti si sono messi a fare sesso nel bagno del teatro. Il premio Coppia rock'n'roll del 2006 va a assolutamente a loro, altrochè "altra categoria".

21 gennaio 2006

Here we are at the transmission party

Sentita ora. Il riff che firma gli stacchetti di "Tutti Pazzi Per Il Reality", programma di Canale 5 legato alla nuova edizione del Grande Fratello, è "Do You Want To" dei Franz Ferdinand. Kapranos come Rotten?

Update: le colonne sonore dei servizi? Degli Strokes.

20 gennaio 2006

Sillogismi

Se una balena se la spassa nel Tamigi, allora Losing My Budget può mettere i dischi al Jail prima degli Amari e al Motion prima dei TARM.

18 gennaio 2006

Finanziare, senza chiedersi perchè

Beppe Grillo, in un suo post di due giorni fa, si è scagliato contro i finanziamenti pubblici agli editori. Dice: "Il giornale lo voglio pagare in edicola, non con le tasse. I direttori dei giornali non devono essere dipendenti dei nostri dipendenti (quelli che si chiamavano politici). Basta con l’informazione assistita. Chiunque è capace di fare l’editore con i soldi degli italiani".
Premettendo che non è assolutamente vero che chiunque sia capace di fare l'editore, anche con i soldi degli altri, io ho una riflessione e un paio di domande da fare.

1. Una Nazione che finanzia pubblicamente gli editori è una Nazione di serie B. Che deve supplire con palliativi ad un deficit culturale altrimenti profondissimo, irrisolto attraverso un potenziamento fallito dell'istruzione e peggiorato attraverso un sistema di media (televisione in primis) che livella verso la mediocrità. Nel caso italiano, poi, è assolutamente probabile che attraverso questi palliativi si assicurino clientele politiche determinanti per i movimenti di potere.

2. Secondo la logica di Grillo, qualsiasi finanziamento pubblico ad enti, associazioni, privati o pubbliche, è sbagliato? Vorrei capire. Perchè se è sbagliato finanziare gli editori, è altrettanto sbagliato finanziare cooperative, associazioni, enti in genere che, come gli editori, promuovono cultura. Il fatto è che in Italia la gente non legge, e se non legge non si possono fare i giornali, e se non si fanno i giornali è un bel problema. Capisco sia un gatto che si morde la coda, ma ragionare in maniera rigidamente ideologica su un fatto del genere può distogliere da una realtà tragica: un paese culturalmente in declino. Cosa contro cui molti dei giornali finanziati, ognuno nella propria maniera, lottano.

3. Personalmente, e qui mi riferisco alla musica, credo che il fatto che Jam e Il Mucchio Selvaggio siano le uniche riviste a "meritarsi" un tale ingente finanziamento sia indicativo di quanto, come e perchè nel nostro Paese si capisca poco di musica. Sarà perchè assicurano determinati requisiti politici? Mi piacerebbe capire perchè solo questi due e, non so, Rumore.

Update: ne ha parlato anche Fabio De Luca qui, non me n'ero accorto

13 gennaio 2006

Pensierino #2

Singin' in the rain


Ma se "tornano gli anni 70", e cioè gli stivaletti, il dolcevita e il doppiopetto, scusate, mi volete dire quando se ne sono andati ma proprio andati nel senso via, sciò, ciao ciao, che schifo non mi metterei mai quella roba? Dite piuttosto che gli anni ottanta hanno già rotto i coglioni, e che forse non siamo ancora pronti per ricotonarci i capelli, ma bensì ci fermiamo a lasciarli un po' più lunghi, anche se scalati, dietro. Però, diamine, per i settanta è ancora troppo presto. Anche se il mondo avrebbe bisogno di un altro Alex, questo si.

12 gennaio 2006

Pensierino

I miei rapporti drammatici avvengono con tutto ciò che è paterno. Cioè con lo Stato. Con il sentimento medio della vita che hanno gli uomini. Con la società.
(Pierpaolo Pasolini, intervista alla RAI)

09 gennaio 2006

Vecchio più delle riviste italiane

Ve lo ricordate Still Ill? Era un blog che sparava merda su tutti, ricopriva ogni cosa di insulti. Era molto divertente. Oggi (grazie a Barnaba) vengo a conoscenza di questo post in cui si spara altrettanta merda sulle riviste musicali del nostro paese. Discussione vecchia. Vecchissima. Che c'è da quando esistono le riviste italiane. Il fatto è che non è vero che siamo così indietro. Non più, perlomeno, anche se c'è ancora tanta strada da fare. L'editoria italiana è arrivata ai free press, di cui Zero è assolutamente capofila. E poi c'è stato internet, con le webzine ed un movimento che ha ribaltato il piano dell'informazione musicale. Se un italiano che abita a Londra arriva adesso e si mette a fare lo snobbino su queste cose, allora è proprio un lettore del Mucchio. E, cazzo, lo è.

Date a Macromeo ciò che è di Macromeo (eccheccazzo)

Relativamente ad un bellissimo post di Inkiostro, ma nello specifico riguardo i suoi commenti.
La questione riguarda Macromeo, talento pop di Bologna, e gli Amari. Il suo debutto - uscito per Aiuola - è stato prodotto da Dariella. Ma ciò non significa che tutto ciò che ha fatto sia una conseguenza della collaborazione con i fantastici friulani.

Macromeo Macromeo... avevo sempre sospettato che dietro a quella cosa rosa e appiccicosa si nascondessero gli Amari... altrimenti quel "sound" era troppo la tendenza dell'anno!

Ecco, perchè la versione di "Gommarosa" è l'esempio lampante di come il talento di Michele sia cristallino, puro, e poche storie. Addirittura appesantito, secondo me solo in questa traccia, dalla produzione di Dariella. Perchè così, da pianobar, era bellissima.

05 gennaio 2006

Il sentire comune dei tempi

In Italia escono i RumoreRosa, band purtroppo inutile e francamente senza niente da dire. In Canada (ah, il Canada) esce lei, la nuova Avril Lavigne, la topolona del futuro. E secondo me in "Just The Way I Am" ha rubato la chitarra a Max Casacci.